Stop al femminicidio
Non vogliamo essere complici: basta con la violenza sulle donne
Gaetano Taverna 24/02/2021 0
Oltre al bollettino di guerra giornaliero sul Covid, dovrebbe essere pubblicato giornalmente un altro bollettino di guerra, più grave, più terribile, perché non dipendente dagli effetti di un virus, ma dalle azioni di uomini: i femminicidi e gli atti di violenza contro le donne.
Sul sito FemminicidioItalia.info è riportato il terribile elenco aggiornato dei femminicidi in Italia e quelli degli anni precedenti, ma gli atti di violenza sulle donne, quelle situazioni che spesso non vengono neanche denunciate, non credo che potremo conoscerne davvero l'entità.
C'è chi dice che sia un problema che deriva dall'educazione (famiglia di origine, scuola), dalla cultura (la cultura della violenza, del possesso, dell'uomo forte in contrapposizione alla donna debole), dalle tensioni sociali (isolamento, problemi di lavoro), e via dicendo. Forse è un po' tutto questo, ma non si può ridurre a una mera analisi socio-psicologica una situazione che è sempre più grave.
Io non sono nessuno, ma sono un uomo e come tale prendo posizione contro gli atti di violenza sulle donne. Di recente ho seguito in tv l'intervista di una scrittrice che denunciava il silenzio degli uomini. É vero, aveva ragione: finora le poche iniziative di sensibilizzazione sono sempre state avviate da donne, a volte anche le stesse che hanno subito degli atti di violenza.
Il silenzio degli uomini rischia di renderci complici e io non lo voglio essere, nè lo sarò mai!
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Gaetano Taverna 04/10/2020
In ricordo di un amico: Stefano Buso
La scomparsa di un amico provoca sempre un forte dolore, soprattutto se con lui abbiamo condiviso delle comuni passioni, un progetto, un cammino, o più semplicemente dei momenti di spensierate chiacchierate, magari a distanza.
Nell’aprile del 2010 pubblico su Cucinet.com un articolo sui Bàcari veneziani e con l’occasione entro in contatto con un esperto enogastronomo e wineblogger veneziano, Stefano Buso.
Da quel momento, in maniera spontanea nasce un’amicizia basata sulla comune passione per la cucina, il buon vino e la scrittura.
Iniziamo quindi a collaborare nella scrittura di articoli per Cucinet.com (come le pagine pubblicate nella rubrica Winemozione). Sempre nel 2010 Stefano mi pregia della prefazione del mio secondo romanzo (Storia di cucina, amore e follia).
A seguire ci lanciamo in un progetto di scrittura a quattro mani di un romanzo storico ambientato nel Medioevo, sfruttando la sua competenza sulla cultura e sugli usi e costumi medievali. Un progetto che purtroppo non riusciamo mai a concludere. Tramite Stefano conosco dei nuovi amici, come il Prof. Leonardo Vecchiotti.
Il tempo passa e i contatti si diradano. Qualche messaggio o telefonata, sempre con la promessa di rivederci magari a Firenze o a Bologna, gustando un buon piatto e brindando con un buon rosso. Poi, quando meno te lo aspetti, la telefonata che non avresti mai voluto ricevere.
Il pensiero ora va alla sua famiglia, a sua moglie, ai suoi figli, a cui rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza.
Ciao Stefano, un abbraccio affettuoso e grazie per la tua sincera amicizia.
Stefano Buso, giornalista, conoscitore di usi e costumi medievali, wineblogger, enogastronomo, si è occupato per diversi anni di arte culinaria, studi e storia sul gusto. È stato autore di pubblicazioni tematiche a sfondo storico-gastronomico. Membro e Ambasciatore dell'AIGS (Accademia Italiana Gastronomia Storica) e socio ASA (Associazione Stampa Agroalimentare Italiana). Nel 2008 ha ottenuto la Nomination al premio Luigi Veronelli.
Gaetano Taverna 20/02/2021
Covid-19: un anno fa
Un anno è passato da quando è scoppiata la pandemia in Italia di Covid-19. Un anno di sofferenze e di speranze, ma anche di riconoscimenti verso il personale sanitario in prima linea nelle corsie e nelle terapie intensive, che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane e di contagi.
Circa un anno fa realizzai un video per ricordare che viviamo in un Paese bellissimo messo a dura prova. Ora lo ripropongo perché, anche se siamo ancora in una situazione di emergenza, è sempre viva la speranza e la certezza di poter tornare a suonare e a ballare nelle piazze.
E quando accadrà, mi auguro soltanto che non dimenticheremo quello che abbiamo passato e le sofferenze che il Covid-19 ha procurato.
Gaetano Taverna 16/09/2021
Drammi oltre il Covid
Della serie “siamo talmente concentrati sulla foresta, che stiamo perdendo di vista il singolo albero”: è evidente come in Italia la lotta al Covid stia prendendo la scena a drammi che quotidianamente, in maniera spietata, accadono in Italia.
Drammi causati da azioni umane, spesso volute, premeditate; oppure dalla mancanza di sicurezza.
Drammi le cui vittime sono donne innocenti, vittime di uomini possessivi, non folli, ben inteso, ma pienamente coscienti delle loro azioni.
E drammi le cui vittime sono lavoratrici e lavoratori vittime della superficialità sulla sicurezza nel lavoro.
Sul sito FemminicidioItalia.info è riportato il terribile elenco aggiornato dei femminicidi in Italia e quelli degli anni precedenti, ma gli atti di violenza sulle donne, quelle situazioni che spesso non vengono neanche denunciate, non credo che potremo conoscerne davvero l'entità.
L'Osservatorio Nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro è l'unico sito che monitora in tempo reale le vittime sul lavoro: CadutisulLavoro.blogspot.com.
Non so, ma a differenza del Covid, dove, giusto o sbagliato, un piano di azione è stato comunque istituito e lo si sta portando avanti, per i drammi di femminicidio e vittime sul lavoro, vedo purtroppo tanta rassegnazione passiva.
Forse mi sbaglio, ma non credo più di tanto.