Il mio discorso di fine 2023

Una mia riflessione sul 2023 con gli auspici per il 2024. Buon Anno!

Gaetano Taverna 30/12/2023 0

Questo è il mio discorso di fine anno 2023. Personaggi molto più autorevoli di me, ma anche meno autorevoli, si alternano per presentare le loro analisi, i loro bilanci, i loro commenti sul 2023 e gli auspici per il nuovo anno. Da parte mia, provo a offrire un mio contributo, giusto per condividere delle riflessioni con chi vorrà leggermi.

Buon Anno !!

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Gaetano Taverna 20/10/2020

Lavorare nel mondo del Web: formazione professionale

Segnalo un'interessante iniziativa di formazione professionale rivolta a chi desidera essere un professionista del web nella realizzazione di un progetto web completo, dal concept alla realizzazione dei contenuti, dall'ottimizzazione delle pagine al marketing, e così via.

Avendo realizzato questo mio sito personale utilizzando la piattaforma open source Geecom, posso dire che il progetto in questione è davvero interessante perchè permette di gestire con facilità e in piena autonomia un sito web per le diverse finalità, un blog personale, una testata giornalistica, una vetrina aziendale, un negozio online di e-commerce.

Il corso  sarà composto da 40 lezioni online di 1 ora e mezza cadauna ed è una buona opportunità per quei giovani che desiderano avvicinarsi al mondo professionale del Web. Cliccando di seguito si potranno visualizzare i dettagli del corso: Accademia Geecom.

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Gaetano Taverna 03/10/2020

La mia nuova avventura nel Web

Gaetanotaverna.it - Il Gusto di Scrivere, nasce con l'intento di presentare, per lo più, sia la mia attività letteraria e diversi contenuti attinenti la scrittura creativa e la lettura, sia i contenuti inerenti l'enogastronomia che per anni ho presentato nel sito Cucinet.com - La Scrittura del Gusto. Infatti, la cucina, la scrittura e la lettura, rappresentano per me gli ingredienti giusti per gustare il viaggio alla ricerca del buono e del bello.

Un sito che crescerà giorno dopo giorno e che accoglierà argomenti diversi, il tutto senza l'invasione di quei popup e messaggi pubblicitari che non solo impediscono la lettura delle pagine, ma ne sviliscono i contenuti. Grazie a Dio non ho bisogno di quei pochi spiccioli che magari si potrebbero guadagnare con queste pubblicità invasive e credo di fare un grosso favore a chi vorrà incontrarmi nel web.

Non mi resta di ringraziarvi se mi vorrete seguire in questa nuova avventura nel web e ricordatevi che, come dice Daniel Pennac «Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.»

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Gaetano Taverna 13/07/2023

Visto che non hai niente da fare

Sono passati sei mesi da quando ho iniziato la nuova vita da pensionato. Sei mesi dove non poche volte mi sono sentito dire da famigliari e amici “Visto che non c’hai niente da fare...”, oppure “Visto che non hai impegni...”, o anche “Pensaci tu che sei libero!” (ogni tanto queste frasi me le segno sul calendario).

Evidentemente, aver finito di lavorare dopo 43 anni (nel caso mio scegliendo di non continuare a lavorare per aver raggiunto i requisiti pensionistici), automaticamente ti pone nella posizione di dover fare qualcosa a tutti i costi. Perché è cosa risaputa che quando uno lavora, sia esente dal fare questo qualcosa...

Sarà, ma allora perché questo qualcosa (che poi non si tratta di un’unica cosa, ma di svariate cose), guarda caso già le facevo anche quando lavoravo?? Va beh, andiamo oltre.

Devo dire che non avere più l’impegno quotidiano del lavoro, le sue scadenze, le sue riunioni, le sue call, le sue discussioni con capi e colleghi, le sue ansie, le sue stanchezze, e via dicendo, mi ha fatto sentire davvero più libero. Il minor introito economico ritengo che sia stato largamente compensato da quella sensazione di libertà che almeno per me è e sarà impagabile. Il pensiero di lavorare, magari con minor impegno (cosa che potrei fare considerando le mie competenze), non mi attira e non credo che mi farò attrarre, anche perché in questi sei mesi si sono ripresentati dei problemucci di salute che non mi permetterebbero comunque di affrontare impegni o stress psico-fisici.

Per i medesimi problemi fisici, ho al momento scansato l’idea di mettermi a disposizione in un’attività di volontariato. Per ora non sono in grado di assumere degli impegni che potrei non onorarli mio malgrado. E questa è la cosa che più mi pesa.

Ma a parte dedicarmi a fare il qualcosa di cui sopra (per lo più impegni di famiglia), in questi sei mesi ho scritto un nuovo romanzo, ho aiutato mia figlia a sistemarsi in un appartamento in affitto, ho organizzato delle cene e soprattutto una mega festa con i colleghi e amici del lavoro per salutarli, ho organizzato e fatto dei viaggi, ho seguito praticamente H24 la crescita e l’educazione del nostro Labrador Chocolate, Paco (ora ha 9 mesi, pesa 33 kg ed è un cane tanto affettuoso quanto molto impegnativo).

Al momento mi sto dedicando a rivedere, correggere e completare un mio vecchio romanzo di fantascienza che iniziai a scrivere diversi anni fa (tanto per provare con un genere diverso). Sto provando a vendere la mia moto per poter prenderne un’altra meno impegnativa per la mia schiena. Sto verificando la possibilità di fare un viaggio con la consorte in un posto particolare (non voglio spoilerare nulla).

Malgrado sia circondato da diversi cantieri edili, dichiaro che non mi sono mai fermato a guardarli, anche se, tanto per ridere, spesso sono stato tentato di presentarmi in stile umarell con la coppola in testa e le mani dietro la schiena.

Ammetto che non dovermi vestire decentemente per andare in ufficio, spesso mi porta a stare per casa in stile Drugo o Dude (v. Il grande Lebowski). Non so da quando non indosso una camicia classic, per non parlare di una cravatta: e per come sono fatto io non ne sento la mancanza. Ammetto altresì di aver passato diverso tempo a seguire delle serie tv, cosa che non mi ha impedito di leggere diversi libri.

Che dire: se avete idea di andare in pensione, fatelo, purché non abbiate nostalgia del periodo lavorativo, altrimenti non potrete apprezzare la libertà raggiunta.

Ammetto però di avere una particolare nostalgia del periodo lavorativo: è quella verso i tanti amici e colleghi che ho conosciuto e frequentato nel mio posto di lavoro. Ecco, questa sì che è un’emozione, un sentimento che provo spesso. Ma non può essere diversamente.

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