Il mio discorso di fine anno

Una mia riflessione sul 2022 con gli auspici per il 2023. Buon Anno !!

Questo è il mio discorso di fine anno 2022. Personaggi molto più autorevoli di me, ma anche meno autorevoli, si alternano per presentare le loro analisi, i loro bilanci, i loro commenti sul 2022 e gli auspici per il nuovo anno. Da parte mia, provo a offrire un mio contributo, giusto per condividere delle riflessioni con chi vorrà leggermi.

Il 2022...

Noi poveri mortali, all’inizio dell’anno, non avremmo mai pensato che da lì a poco una rovinosa guerra si sarebbe scatenata nel cuore dell’Europa. Non avremmo mai pensato che sarebbe accaduto quello che in passato accadeva spesso nei conflitti, ovvero che un paese potesse di nuovo invadere un altro paese limitrofo sovrano. Forse altri, i governanti, le intelligence, gli esperti che sanno sempre tutto, erano informati in qualche modo che la Russia avrebbe invaso l’Ucraina. Se fosse così, ci sarebbe da domandarsi perché non si sia fatto di tutto per evitare questa guerra. Come ci sarebbe da domandarsi perché, nel recente passato, si sia dato credito a Putin e al suo entourage, incrementando il suo potere e la sua influenza economica ed energetica, pur conoscendo le sue mire espansionistiche e la sua politica di soffocamento (per non dire peggio) dei dissidenti, in stile tipicamente sovietico.

E così abbiamo tutti conosciuto cos’è la guerra e gli effetti nefasti che ha subito prodotto. Ma soprattutto, abbiamo assistito alle tragedie che la guerra ha prodotto in Ucraina. Ma abbiamo anche assistito a una serie di prese di posizione ambigue di personaggi politici, ma anche di persone comuni, che anziché condannare l’invasione della Russia, senza se e senza ma, hanno subito contrapposto l’egemonia degli Stati Uniti nella politica estera, come se la guerra in Ucraina fosse stata la risposta della Russia all’influenza degli USA nella politica dei paesi occidentali. Che gli Stati Uniti siano fin troppo influenti, lo sappiamo da tempo, ma non lo ritengo in nessun modo un motivo valido per far scatenare una guerra di questa portata. Il bello è che i politici, anche italiani, che fino a pochi mesi prima avevano apertamente dato credito a Putin, al momento si sono poi scoperti improvvisamente dei pacifisti, ad esempio dicendosi contrari contro l’invio di armi all’Ucraina. Mi dispiace, ma non mi convincono: se ti etichetti come pacifista, avresti dovuto, da tempo, prendere le distanze da personaggi inquietanti e ambigui come Putin, invece di mostrarti con atteggiamenti quasi servili o comunque accondiscendenti.

In ogni caso, non mi piace come si sia abusato (e come si abusi ancora), della parola “Pace”. Diceva il poeta cinese Li Tien Min, che «...Non importa quale sia il tuo credo politico o quello religioso: se ti chiedono qual è la cosa più importante per l’umanità, rispondi prima, dopo, sempre: La Pace!»

E invece, questa guerra ha evidenziato una buona dose di strumentalizzazione della parola “Pace”.
Durante la Quaresima scorsa, ho voluto raccogliere delle preghiere e delle riflessioni sulla Pace, corredate da immagini significative. Parole e immagini dedicate alle popolazioni colpite da tutte le guerre, da tutte le oppressioni, e in particolare dedicate alla popolazione dell'Ucraina: cliccare qui.

Sul nuovo governo italiano, un governo di destra, ci sarebbe da dire tanto (almeno per come la penso io), dico solo che alle elezioni non ha vinto la destra, ma ha perso il centro sinistra, non alla tornata elettorale, ma già prima del 25 settembre. A mio avviso è stato evidente come il centro sinistra si sia presentato spaccato, poco credibile per certi versi, con una presenza di personaggi tipicamente radical chic che hanno fatto allontanare l’elettorato, o peggio, lo hanno orientato verso posizioni diverse se non opposte.

Per non parlare di come purtroppo il nuovo governo abbia voluto subito riportare in auge i suoi cavalli da battaglia, ad esempio il contrasto ai salvataggi in mare degli immigrati e l’eliminazione delle restrizioni contro i no-vax (molti dei quali rappresentano parte del loro elettorato). Ma siamo solo all’inizio e sono certo che ne vedremo delle belle...

Per finire questa mia analisi sul 2022, riporto dei dati molto inquietanti e terribili. I primi si riferiscono al dramma dei femminicidi in Italia. Quest’anno c’è stata un’impennata del 3% rispetto al 2021. Dall'inizio dell’anno al 28 dicembre 2022 le vittime di femminicidio sono state 122, di cui 100 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 59 sono state vittime per mano del partner o ex partner. C'è chi dice che sia un problema che deriva dall'educazione (famiglia di origine, scuola), dalla cultura (la cultura della violenza, del possesso, dell'uomo forte in contrapposizione alla donna debole), dalle tensioni sociali (isolamento, problemi di lavoro), e via dicendo. Forse è un po' tutto questo, ma non si può ridurre a una mera analisi socio-psicologica una situazione che è sempre più grave. Io non sono nessuno, ma sono un uomo e come tale prendo posizione contro gli atti di violenza sulle donne. Tempo fa ho seguito in tv l'intervista di una scrittrice che denunciava il silenzio degli uomini. Aveva ragione: spesso le iniziative di sensibilizzazione sono sempre state avviate da donne, a volte anche le stesse che hanno subito degli atti di violenza. Il silenzio generico degli uomini rischia di renderci tutti complici e io non lo voglio essere, né lo sarò mai!

Un altro dato terribile è riferito alle vittime sul lavoro. Ad oggi risultano morti complessivamente 1.499 lavoratori, 757 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. Una vera e propria strage, che ogni anno aumenta sempre più. Si tratta di dati pazzeschi e quello che è preoccupante è che ogni anno è sempre peggio.

Non so, ma a differenza del Covid, dove un piano di azione è stato comunque istituito, per i drammi di femminicidio e vittime sul lavoro, vedo purtroppo tanta rassegnazione passiva, tante belle parole, tante prese di posizione, ma che alla fine risultano fine a se stesse.

Il 2023 che vorrei…

Un solo desiderio: che ci sia più pace nel mondo (non solo con la fine della guerra in Ucraina) e più pace nella vita di tutti. Un desiderio che qualcuno, se non tanti, lo etichetterebbero come una bella utopia. Sarà anche così, ma come diceva Adriano Olivetti (imprenditore, ingegnere e politico italiano), «...Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande.»

Per chiudere questo personale discorso di fine anno, vorrei dedicarvi una stupenda riflessione del Dalai Lama (Tenzin Gyatso), sul senso di fratellanza universale che è molto legato alla Pace universale.

«In quanto esseri umani, dobbiamo anche rispettare gli altri membri della famiglia umana, nostri compagni: i vicini, gli amici e così via. Compassione, amorevole gentilezza, altruismo, senso di fratellanza e sorellanza: queste sono le chiavi dello sviluppo umano, non solo nel futuro ma anche nel presente.

Siamo tutti creature dello stesso creatore, e perciò siamo realmente tutti fratelli e sorelle. In presenza d'amore, c’è la speranza di costruire vere famiglie, una vera fratellanza, un’equanimità reale, una pace reale. Se nella tua mente l’amore è stato smarrito, se continui a considerare gli altri come nemici, non importa quanta conoscenza o istruzione tu abbia, non importa quanto progresso materiale sia stato raggiunto, avrai solo sofferenza e confusione.

Tutti noi viviamo insieme su questo pianeta: siamo tutti fratelli e sorelle dotati di uguali facoltà fisiche e mentali, con gli stessi problemi e gli stessi bisogni. Dobbiamo contribuire alla realizzazione del potenziale umano e al miglioramento della qualità della vita nella misura in cui ne siamo capaci. L’umanità ha molto bisogno di aiuto: il nostro è un tempo disperato e coloro che hanno qualcosa da offrire devono farsi avanti. Il momento di farlo è adesso.»

Affettuosi e Gustosi auguri a tutti !!

Gaetano Taverna

Cerca...