Gaetano Taverna 05/11/2023

Tra Israele e Palestina, io scelgo la Pace

Dal 7 ottobre, con le stragi di civili procurate da Hamas, si è scatenato il perenne conflitto tra Israele e Palestina, un conflitto che contrappone di nuovo il mondo arabo a Israele e ai paesi occidentali.

Qui presento una mia personale riflessione che parte dal principio che all'antagonismo tra Israele e Palestina, io sceglierò sempre la Pace.

La scritta riportata sull'immagine è la traduzione in arabo e in ebraico della parola Pace.

Leggi tutto

Gaetano Taverna 22/10/2023

Per onorare l'autunno: Risotto alla zucca e castagne

La zucca è un ortaggio presente in molte ricette della tradizione della cucina italiana. Protagonista di preparazioni sia salate che dolci, la zucca è uno dei prodotti che caratterizzano la stagione autunnale.

Qui propongo un classico della cucina italiana, il Risotto alla Zucca, da me arricchito con l'aggiunta di castagne, guanciale, scamorza e gorgonzola. Un piatto unico che permetterà di apprezzare la dolcezza della zucca e la sapidità degli altri ingredienti.
Buona Degustazione !!

Ingredienti per 4 p.
RISO CARNAROLI
350 g.
ZUCCA GIALLA SENZA SCORZA
500 g.
CASTAGNE
n. 20
CIPOLLE n. 2
GUANCIALE 300 g.
FOGLIE DI SALVIA
n. 4
OLIO E.V.O.
q.b.
SCAMORZA FRESCA
100 g.
GORGONZOLA DOLCE
80 g.
BRODO VEGETALE
q.b.
VINO BIANCO
q.b.
SALE E PEPE NERO
q.b.

Tagliamo a tocchetti la zucca e la ammorbidiamo al microonde, a potenza massima, per 10 minuti.

Nel frattempo prendiamo le castagne, incidiamo per lungo nel lato piatto e le mettiamo in un pentolino con acqua fredda. Facciamo lessare per 30 minuti. Tagliamo a piccoli pezzi il guanciale e lo tostiamo leggermente.
In un tegame largo scaldiamo un poco di olio evo, uniamo la cipolla e la soffriggiamo leggermente. Facciamo sfumare un poco di vino bianco e uniamo il guanciale togliendolo dal suo grasso sciolto.

Aggiungiamo i pezzi di zucca ammorbidita al microonde. Facciamo insaporire e aggiungiamo un poco di brodo vegetale. Amalgamiamo bene, incoperchiamo e facciamo cuocere per 10 minuti.

Aggiungiamo le foglie di salvia sminuzzate, insaporiamo con sale e pepe e cuocere sempre con il coperchio finché la zucca non si sia quasi sfaldata. Togliere il coperchio e lasciare asciugare per qualche minuto, cuocendo a fuoco forte. Mettiamo da parte la zucca cotta.

Nello stesso tegame, tostiamo il riso e sfumiamo un poco di vino bianco.

Uniamo quindi la zucca cotta, le castagne spellate e sminuzzate e iniziamo a girare aggiungendo poco alla volta del brodo vegetale caldo.

Quando il riso risulterà cotto al dente, togliere il tegame dal fuoco e mantecare con la scamorza e il gorgonzola tagliati a dadini.

Per la scelta del vino da accompagnare, un mio amico esperto in vini, il compianto Stefano Buso, mi aveva suggerito di accompagnare i piatti a base di zucca, come ad esempio i fantastici Tortelli alla Zucca, con un giovane Lambrusco Mantovano DOC, vino profumato dal sapore asciutto che, grazie alle sue note frizzanti, lascia nel palato una sensazione di pulito, davvero una bella sensazione. Per questo vino, la temperatura di degustazione consigliata è di 12-16°C. 

Leggi tutto

Gaetano Taverna 15/09/2023

Una storia di dieci anni fa

Oggi sono esattamente 10 anni da un'esperienza che mi ha segnato per sempre.

Di seguito il mio racconto. Chiarisco subito che si tratta di un episodio della mia vita che non ho mai raccontato a nessuno così in dettaglio.

Perché lo sto raccontando proprio ora? Semplicemente perché non volevo più tenermelo per me.
Sentitevi liberi di leggere e soprattutto di credere o meno a quello che descrivo verso la fine. Sappiate che per me è stato molto reale.

Leggi tutto

Gaetano Taverna 19/08/2023

Ciambellone alle pesche con granella di pistacchio

È Estate, ho voglia di fare un dolce, magari un ciambellone sfizioso per la colazione o per il dopo cena, ma l'idea di accendere il forno non è che mi stia attirando così tanto. E poi non mi va di preparare il classico ciambellone che comunque, se fatto bene, ha sempre un suo perché.

Ma la gola è gola, è così apro il frigo e poi la dispensa: beh... tutto sommato gli ingredienti base per il ciambellone li ho tutti e non devo uscire con questo caldo a comprarne qualcuno. Devo solo trovare qualcosa che mi permetta di realizzare un dolce diverso dal solito.

E il qualcosa lo trovo, anzi li trovo...

Ed è così che è nato il mio Ciambellone alle pesche con granella di pistacchio.


Ingredienti per uno stampo da 26 o 28 cm di diametro

UOVA
n. 2
FARINA 00
280 g.
ZUCCHERO SEMOLATO
150 g.
BURRO 150 g.
AMIDO DI MAIS 70 g.
VANIGLIA IN POLVERE q.b.
LIEVITO PER DOLCI
16 g.
PESCHE GIALLE n. 3
PESCA NOCE n. 1
LIMONE NON TRATTATO n. 1
GRANELLA DI PISTACCHIO q.b.
ZUCCHERO DI CANNA q.b.
 
Allora, iniziamo con lasciare a temperatura ambiente le uova e il burro. Le uova perché così il loro albume potrà essere montato a neve ferma in poco tempo (se sono freddi di frigo, gli albumi non si monteranno bene o addirittura non si monteranno affatto); il burro perché nei dolci, scioglierlo, magari usando il microonde, non è cosa buona: dovrà sempre essere utilizzato quando sarà molto morbido, così da poterlo unire con facilità e senza che si alteri il sapore.
A seguire, ho utilizzato la mitica planetaria per montare a neve ferma gli albumi suddetti (il risultato dovrà essere una spuma gonfia, solida e voluminosa), e ho versato il tutto in una ciotola. Sempre con la planetaria, ho montato per bene i tuorli con lo zucchero semolato, poi ho unito il burro di cui sopra, un mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere (non quella che si presenta di colore bianco, ma quella scura, ovvero quella estratta dalle bacche di vaniglia che sono, appunto, di colore scuro: la differenza di sapore è notevole e poi è più naturale). Ho unito anche la buccia grattugiata di un limone non trattato. 
Ho amalgamato il tutto e a seguire, sempre utilizzando la planetaria, ho aggiunto la farina, l'amido di mais e il lievito per dolci setacciati. Infine ho unito gli albumi montati a neve incorporandoli bene con una spatola morbida.
Ora passiamo alle pesche: ho lavato e sbucciato le tre pesche gialle e ho ridotto la polpa in pezzi non troppo piccoli. La pesca noce, invece, l'ho lavata e senza sbucciarla l'ho ridotta in fettine mettendola da parte.
Ho quindi versato un terzo del composto nello stampo da ciambellone che ho in precedenza imburrato e infarinato per bene, e a seguire ho aggiunto sopra all'impasto i pezzi di pesca gialla. 
 
 
Bene, non mi è restato altro che completare l'opera versando il resto del composto nello stampo livellandolo per bene e, sopra di esso, aggiungendo le fettine di pesca noce, appoggiate tutte per lo stesso verso, una accanto all'altra, formando una raggiera.
Infine, ho aggiunto sopra una spolverata di zucchero di canna e una spolverata di granella di pistacchio (grana grossa), che si trova generalmente al supermercato (da buon siciliano ne tengo sempre una scorta a casa; in alternativa, potrebbe andare anche la granella di nocciole o di mandorle). 
 
 
Preriscaldando il forno a 170 gradi, ho infornato il dolce e ho mantenuto la  cottura statica (quindi non ventilato) per 50 minuti, posizionando lo stampo su una griglia al centro del forno. 
N.B.: verificare la cottura con uno stecchino e se necessario infornare di nuovo per altri 5-7 minuti.
Ultimata la cottura, ho lasciato raffreddare il ciambellone nel suo stampo a temperatura ambiente prima di sformarlo. È tutto. 
Dopo cena, provate a gustare il dolce insieme a un bicchierino di Passito di Pantelleria servito ben freddo, e poi mi direte...
Buona Degustazione !
 
Leggi tutto

Gaetano Taverna 13/07/2023

Visto che non hai niente da fare

Sono passati sei mesi da quando ho iniziato la nuova vita da pensionato. Sei mesi dove non poche volte mi sono sentito dire da famigliari e amici “Visto che non c’hai niente da fare...”, oppure “Visto che non hai impegni...”, o anche “Pensaci tu che sei libero!” (ogni tanto queste frasi me le segno sul calendario).

Evidentemente, aver finito di lavorare dopo 43 anni (nel caso mio scegliendo di non continuare a lavorare per aver raggiunto i requisiti pensionistici), automaticamente ti pone nella posizione di dover fare qualcosa a tutti i costi. Perché è cosa risaputa che quando uno lavora, sia esente dal fare questo qualcosa...

Sarà, ma allora perché questo qualcosa (che poi non si tratta di un’unica cosa, ma di svariate cose), guarda caso già le facevo anche quando lavoravo?? Va beh, andiamo oltre.

Devo dire che non avere più l’impegno quotidiano del lavoro, le sue scadenze, le sue riunioni, le sue call, le sue discussioni con capi e colleghi, le sue ansie, le sue stanchezze, e via dicendo, mi ha fatto sentire davvero più libero. Il minor introito economico ritengo che sia stato largamente compensato da quella sensazione di libertà che almeno per me è e sarà impagabile. Il pensiero di lavorare, magari con minor impegno (cosa che potrei fare considerando le mie competenze), non mi attira e non credo che mi farò attrarre, anche perché in questi sei mesi si sono ripresentati dei problemucci di salute che non mi permetterebbero comunque di affrontare impegni o stress psico-fisici.

Per i medesimi problemi fisici, ho al momento scansato l’idea di mettermi a disposizione in un’attività di volontariato. Per ora non sono in grado di assumere degli impegni che potrei non onorarli mio malgrado. E questa è la cosa che più mi pesa.

Ma a parte dedicarmi a fare il qualcosa di cui sopra (per lo più impegni di famiglia), in questi sei mesi ho scritto un nuovo romanzo, ho aiutato mia figlia a sistemarsi in un appartamento in affitto, ho organizzato delle cene e soprattutto una mega festa con i colleghi e amici del lavoro per salutarli, ho organizzato e fatto dei viaggi, ho seguito praticamente H24 la crescita e l’educazione del nostro Labrador Chocolate, Paco (ora ha 9 mesi, pesa 33 kg ed è un cane tanto affettuoso quanto molto impegnativo).

Al momento mi sto dedicando a rivedere, correggere e completare un mio vecchio romanzo di fantascienza che iniziai a scrivere diversi anni fa (tanto per provare con un genere diverso). Sto provando a vendere la mia moto per poter prenderne un’altra meno impegnativa per la mia schiena. Sto verificando la possibilità di fare un viaggio con la consorte in un posto particolare (non voglio spoilerare nulla).

Malgrado sia circondato da diversi cantieri edili, dichiaro che non mi sono mai fermato a guardarli, anche se, tanto per ridere, spesso sono stato tentato di presentarmi in stile umarell con la coppola in testa e le mani dietro la schiena.

Ammetto che non dovermi vestire decentemente per andare in ufficio, spesso mi porta a stare per casa in stile Drugo o Dude (v. Il grande Lebowski). Non so da quando non indosso una camicia classic, per non parlare di una cravatta: e per come sono fatto io non ne sento la mancanza. Ammetto altresì di aver passato diverso tempo a seguire delle serie tv, cosa che non mi ha impedito di leggere diversi libri.

Che dire: se avete idea di andare in pensione, fatelo, purché non abbiate nostalgia del periodo lavorativo, altrimenti non potrete apprezzare la libertà raggiunta.

Ammetto però di avere una particolare nostalgia del periodo lavorativo: è quella verso i tanti amici e colleghi che ho conosciuto e frequentato nel mio posto di lavoro. Ecco, questa sì che è un’emozione, un sentimento che provo spesso. Ma non può essere diversamente.

Leggi tutto

Gaetano Taverna 14/05/2023

Insalata di Riso Venere: un piatto fresco e leggero

Il Riso Venere è una varietà di riso integrale di origine cinese la cui coltivazione in Italia, in particolare in Pianura Padana, è iniziata nel 1997. Secondo la leggenda il suo nome è legato alla dea dell’amore perché in Cina veniva cucinato per l’Imperatore e la Corte in virtù delle sue proprietà afrodisiache.

I suoi chicchi scuri e lucenti sono ricchi di sostanze antiossidanti chiamate antociani, pigmenti naturali che rallentano l’invecchiamento cellulare. Ricco di calcio, manganese, zinco e fosforo, oltre che ferro e selenio in quantità superiore rispetto al riso tradizionale, il Riso Venere è ottimo per la preparazione di ricette fresche estive anche a base di pesce.
La ricetta che propongo è un piatto a base di petto di pollo tostato al forno con l'aggiunta di peperoni in agrodolce e melone. Il risultato è un piatto fresco, gustoso e dai colori vivi che soddisferà gli occhi e ovviamente il palato.

Buona Degustazione!!

Ingredienti per 4 p.
RISO VENERE
400 g.
PETTO DI POLLO INTERO
300 g.
PEPERONI GIALLI E ROSSI
n. 2
MELONE FRANCESINO 400 g.
CIPOLLOTTI FRESCHI n. 2
BRODO VEGETALE
1 lt.
OLIO E.V.O.
q.b.
ACETO BIANCO
q.b.
FARINA DI SEMOLA
q.b.
RUGHETTA q.b.
VINO BIANCO
q.b.
SALE E PEPE
q.b.

Ho tagliato il petto di pollo in piccoli pezzi, l'ho infarinato con la semola di grano duro, tolto la farina in eccesso e l'ho adagiato su di una teglia ricoperta dalla carta da forno. Ho aggiunto un poco di sale e di pepe e un filo di olio e ho infornato la teglia in forno caldo a 180° per 15 minuti. Finita la cottura, far raffreddare a temperatura ambiente.

Nel frattempo ho tagliato in piccoli dadini i peperoni e i cipollotti e li ho stufati con un poco di olio evo unendo inizialmente un poco di vino di bianco e infine poco aceto bianco facendolo sfumare bene. Ho tolto dal fuoco i peperoni e li ho fatti stemperare. Ho infine tagliato a piccoli dadini il melone.

Ho portato in ebollizione il brodo vegetale (a base di cipolla, carota, sedano, sale) e nel frattempo ho tostato il riso venere su di un tegame facendo sfumare un poco di vino bianco. Ho preparato quindi un risotto aggiungendo di volta in volta il brodo vegetale e rispettando i tempi di cottura indicati nella confezione del riso. Mantecare con un filo di olio evo e lasciare intiepidire a temperatura ambiente.

In alternativa, dopo aver tostato il riso, è possibile cuocere il riso nel brodo vegetale con il microonde dopo averlo unito al brodo vegetale.

Ho riversato quindi il riso in un piatto da portata largo e l'ho condito con i toccheti di petto di pollo tostati e i peperoni in agrodolce. Ho aggiunto un filo di olio evo e infine ho unito i tocchetti di melone e qualche foglia di rughetta.

Consiglio di abbinare un vino bianco giovane servito ben freddo, ad esempio un ottimo Piemonte DOC Sauvignon.

Leggi tutto

Gaetano Taverna 08/03/2023

Non far piangere una donna
«State molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perchè dovesse essere pestata,
non dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale…
un po' più in basso del braccio per essere protetta,
e dal lato del cuore per essere amata.»
Leggi tutto

Gaetano Taverna 29/12/2022

Ravioli di Ricciola: un piatto per le grandi occasioni

La Ricciola (Seriola Dumerilli) è un pesce azzurro dalle carni prelibate, sode e rosate e dal sapore delicato e fragrante, che vive sia nel Mediterraneo sia nei mari oceanici. Non ha molte lische e ha poche calorie. Per questo piatto ho utilizzato i filetti di ricciola per la preparazione sia del ripieno dei ravioli sia del condimento a base di pomodorini e gamberetti. Il risultato è stato notevole. Buona Degustazione !!  

Ingredienti per la preparazione dei ravioli
FARINA DI SEMOLA DI GRANO DURO RIMACINATA 700 g.
UOVA FRESCHE n. 7
FILETTI DI RICCIOLA 800 g.
ALICI SOTT'OLIO n. 2
PATATE LESSATE - dimensioni medie n. 2
SCALOGNO n. 1
VINO BIANCO SECCO q.b.
OLIO E.V.O. q.b.
PREZZEMOLO q.b.
SALE E PEPE q.b.
Ingredienti per la preparazione del condimento
POMODORINI TIPO PICCADILLY 800 g.
FILETTI DI RICCIOLA 400 g.
GAMBERETTI SGUSCIATI 400 g.
ALICI SOTT'OLIO
n. 1
SPICCHI D'AGLIO
n. 2
PREZZEMOLO q.b.
OLIO E.V.O. q.b.
SALE E PEPE
q.b.
 

Tagliare a pezzi grossolani i filetti di ricciola, che serviranno per il ripieno, eliminando le eventuali lische. In un tegame soffriggere leggermente in poco olio evo lo scalogno sminuzzato e le alici sott'olio.  Unire la polpa di ricciola, salare e pepare, e cuocere per quattro minuti facendo sfumare un poco di vino bianco secco. Togliere dal fuoco e far raffreddare a temperatura ambiente. In un mixer da cucina trasferire la ricciola, le patate lessate tagliate a pezzi e una manciata di prezzemolo tritato. Frullare appena un poco, giusto per creare una polpa omogena e densa.
Stendere la sfoglia all'uovo (un uovo per ogni etto di farina di semola rimacinata di grano duro), che dovrà risultare abbastanza fina. Porre un cucchiaio raso di ripieno a distanza regolare sulla sfoglia, spennellare con acqua i bordi e chiudere i ravioli utilizzando la rotella sagomata. Aiutarsi con la farina per evitare che i ravioli pronti si attacchino.
Nello stesso tegame utilizzato in precedenza soffriggere in poco olio evo gli spicchi d'aglio interi e l'alice sott'olio. Unire i pomodorini tagliati ciascuno in quattro parti, una manciata di prezzemolo tritato e cuocere senza coperchio per una decina di minuti eliminando alla fine gli spicchi d'aglio.
Nel frattempo tagliare a dadini i filetti di ricciola per il condimento, rosolarli in padella con poco olio evo e unirli al sugo insieme ai gamberetti sgusciati, salare e cuocere per cinque minuti. Trasferire metà del condimento in un largo piatto fondo da portata.
Lessare i ravioli in abbondante acqua salata e scolarli direttamente nel piatto da portata utilizzando il mestolo forato (o schiumarola). Unire il restante sugo sopra i ravioli scolati e amalgamare delicatamente il condimento insieme ai ravioli. Completare con un filo di olio EVO e una manciata di prezzemolo tritato fino. Servire subito.
Consiglio di abbinare un Negromaro Rosato del Salento, non molto freddo. Buona Degustazione !! 

 
Leggi tutto

Gaetano Taverna 21/12/2022

Si chiude un capitolo

Come autore mi è sempre piaciuta l’idea che la vita di ciascuno possa essere rappresentata in un libro. Un libro composto da tanti capitoli all’interno dei quali sono presenti diversi episodi, alcuni a lieto fine, altri meno.

E per quanto mi riguarda, uno di questi capitoli, forse quello più corposo, si sta concludendo. Mi riferisco al capitolo relativo all’attività professionale visto che dal 1 gennaio 2023, dopo 42 anni di lavoro, ne aprirò un altro come pensionato.

Leggi tutto

Gaetano Taverna 10/11/2022

In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge

[Virgilio, Eneide, Libro I 538-543]: «Huc pauci vestris adnavimus oris. Quod genus hoc hominum? Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria? Hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra.
Si genus humanum et mortalia temnitis arma, at sperate deos memores fandi atque nefandi.»

«In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge. Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro, che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia; che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra.
Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali, credete almeno negli dèi, memori del giusto e dell’ingiusto.»

Leggi tutto

Gaetano Taverna 06/10/2022

Anello di riso ai funghi e zafferano

Gli Anelli di Riso sono uno di quei piatti che amo preparare e che fanno sempre una bella figura, sia per il gusto sia per l'estetica. Ho cercato in rete un modo originale di presentarlo e ho trovato una ricetta sul Blog Noce Moscata, che ha stuzzicato il mio interesse.

Ho voluto quindi realizzare la ricetta, con delle varianti, soprattutto nella preparazione.

In particolare, per i miei Anelli di Riso, non utilizzo mai un riso semplicemente lessato, ma lo preparo come un risotto, tostando il riso e facendolo cuocere nel condimento aggiungendo il brodo poco per volta. A volte, però, la cottura con il brodo la lascio fare al microonde ottenendo sempre un ottimo risultato. Chiariamo: non è che con il microonde si accorciano i tempi di cottura, perché il riso ha bisogno del suo tempo per cuocersi, soltanto che si evita di dover stare davanti ai fornelli e girare il riso aggiungendo il brodo.

Ringraziando il Blog Noce Moscata per l'ispirazione del piatto, procedo ora a presentarverlo. Pronti? Via!

 

Ingredienti per un anello da 28 cm

 RISO CARNAROLI
400 gr. 
 FUNCHI MISTI SURGELATI CON PORCINI 500 gr.
 PROVOLA FRESCA AFFUMICATA
400 gr.
 ZAFFERANO IN POLVERE
3 gr.
 CIPOLLOTTI FRESCHI
n. 3
 BRODO VEGETALE
1 lt.
 FIORI DI ZUCCA
n. 10
 PANCETTA ARROTOLATA AFFETTATA
100 gr.
 BURRO
q.b.
 PARMIGIANO GRATTUGIATO
q.b.
 VINO BIANCO SECCO q.b.
 OLIO E.V.O. q.b.
 SALE E PEPE
q.b.

Innanzi tutto si prepara un risotto normale con lo zafferano, facendo soffriggere leggermente due cipollotti e unendo il riso, che avremo tostato a parte insieme a un poco di vino bianco.

Unire un poco alla volta il brodo vegetale bollente facendo cuocere il riso lentamente. Prima di finire di cuocere, unire lo zafferano sciolto in poco di brodo caldo. Togliere dal fuoco quando il riso sarà ancora piuttosto al dente e non troppo asciutto (si dice risotto all’onda).

Come ho scritto prima, io ormai per i risotti utilizzo spesso il microonde, ovvero, una volta che avrò preparato il soffritto, unisco in una pirofila per microonde con i bordi alti, il riso tostato come sopra, e il brodo caldo (con lo zafferano sciolto) che dovrà essere in ml. il doppio del peso in gr. del riso (es. 400 gr. di riso, 800 ml. di brodo).

Nel frattempo, a parte, si preparano i funghi, soffriggendo 1 cipollotto, sfumando un poco di vino bianco e unendo i funghi ancora surgelati. Far cuocere a fiamma alta per una decina di minuti. Quando saranno pronti, aggiungere un poco di sale e di pepe e unirli al risotto mantecando con un poco di burro e di parmigiano grattugiato. Consiglio: i funghi surgelati, durante la cottura, rilasciano molta acqua. Se li uniamo al riso per la cottura al microonde, per rinforzare il sapore dei funghi, utilizziamo meno brodo.
Imburrare una teglia da ciambellone da 28 cm. (meglio se antiaderente) e ricoprire l’interno con i fiori di zucca aperti (dopo averli lavati e asciugati). Sopra ai fiori, aggiungere le fette di pancetta arrotolata e poi il riso con i funghi, ricoprendo metà teglia. Compattare con un cucchiaio e aggiungere la provola affumicata tagliata a pezzetti. Finire ricoprendo il tutto con il resto del risotto ai funghi. Coprire con la carta da forno (per non tostare la superficie del riso esposta al calore), e infornare a 180 gradi per 20 minuti. Togliere dal forno e attendere qualche minuto prima di capovolgere l’anello di riso, utilizzando un piatto largo e tondo da portata.

Come vino, suggerisco un rosso non particolarmente corposo, come un Marzemino o un Merlot o anche un Dolcetto D'Alba. Buona Degustazione !

Leggi tutto

Cerca...